Un'occasione unica : Bugatti EB 110  ed una 110 SS , dello stesso colore, fotografate esattamente nella linea di produzione da cui sono uscite.

Lo ricordo bene perchè a quei tempi avevo fotografato la catena di montaggio, a Campogalliano, con le auto che prendevano vita, mentre all'esterno del capannone una 110 a metano girava furiosamente per il collaudo. 

ELECO S.C.

Parlo spesso di questa Azienda, quasi mezzo secolo di collaborazione non è uno scherzo, ed abbiamo fatto insieme foto in posti incredibili quanto inaccessibili.

Mentre fotografavo sui loro monitor la progettazione di un sistema di produzione avveniristico, ho visto questo poster sul muro.

Ricordo bene, era la cabina elettrica dell'impianto di verniciatura di una nota fabbrica di auto, a Maranello.

Quella in primo piano è la carrozzaria di una Ferrari 308 GTB , il GTO era nella sala accanto.

A dirlo adesso non ci si crede.

Era tutto normale, una "fabbrica di auto" come ce n'erano altre, Maserati, Lamborghini, De Tomaso, Bugatti, splendide vetture, eleganti, aggressive, performanti, sportive, ma ancora nessuna mitizzazione, nessuna esaltazione.

Si produceva bene e con passione, spesso in silenzio, cosa che poi forse ci è mancata, assieme a quei modelli ormai divenuti Auto d'Epoca.

Continuo però a vederli, sono diventato un Fotografo di Auto d'Epoca , e piano piano me le rivedo tutte, ma questa è un'altra storia.

 

Questo modello d'epoca della Lamborghini, l'Espada, è una delle auto che ritengo più difficili da fotografare. Molto lunga e con un posteriore robusto richiede la massima attenzione nelle inquadrature, perchè  un angolo sbagliato può facilmente dare un'immagine poco elegante e sproporzionata. Nello shooting completo per un'auto sono sempre comprese le due viste laterali, per cui, come al solito, ho dovuto affrontarle. In questo caso la luce è importantissima, e deve essere valutata con molta attenzione. Ho iniziato con una scelta rischiosa : il controluce, reso ancora più difficile dal colore oro , il leggendario ORO ELIOS 9027 2002 - METALLIC. Le parti in pieno sole, cofano e tetto,  brillano moltissimo, e tutto  il resto diventa scuro, problema? no, è esattamente quello che volevo. Così in questa vista il frontale ed il posteriore  più in ombra danno un po' di spessore e tridimensionalità alla fiancata, che, se avesse una luce piatta, sembrerebbe esageratamente lunga. La location che ho scelto mi piace molto, e si coordina bene con l'immagine di eleganza antica dell'auto, una grande villa d'epoca emiliana, con i segni del tempo ma con un'architettura importante e classica che resta inalterata negli anni. Di quest'auto so che venne consegnata al proprietario direttamente da Ferruccio Lamborghini, ed a lui questa villa sarebbe sicuramente piaciuta, come pure la foto. Ovviamente sto usando un teleobiettivo, avvicinarsi con un grandangolo sarebbe impensabile, la prospettiva ne risulterebbe stravolta.

si è fermato, quel martello, come si sono fermate quelle mani. Niente più lamiera da battere, niente più GTO che vengono alla luce come quando le faceva con Scaglietti per Enzo Ferrari. Ha insegnato l’arte del fare carrozzerie da sogno partendo da niente a tanti battilamiera diventati ormai leggendari. Erano i tempi del lavoro duro, senza gloria ed onori, quelli sono arrivati dopo, oggi, tardi. Questa foto è dell’autunno 2019. Adesso è febbraio 2021, da quel giorno è passato un rullo compressore a spegnere vite, in poco più di un anno ho perso tre persone che per me erano diventate importanti e vicine, colonne della cultura motoristica modenese. Danilo Tavoni , il re delle moto, quelle di Agostini e Provini, MV, Benelli, il re dei telai, delle carenature, dei serbatoi, dei parafanghi esattamente identici a quelli di allora, ed il re degli scarichi dei motori Lamborghini per la Formula 1, quello che a 82 anni faceva le sfide con sé stesso. Philippe Daverio, il mondo della cultura e della visione calato a Modena con progetti bellissimi, mi sembrava assolutamente impensabile stare lì a parlarci, semplicemente. Ed oggi Giancarlo Guerra, quelle mani, quel martello… questa era la foto che avevo in mente per lui; sgomitando un po’, ci sono riuscito, nella chiesa si San Carlo a Modena, davanti alle sue creature.

SCN, Società Carrozzai di Nonantola, con un bel gruppo di auto sportive d'epoca in fase di restauro.

Lamborghini Miura la fa da padrone, ma non manca qualche Countach, Ferrari, Bizzarrini, assieme tante altre.

Un know how antico applicato ogni giorno a lamiere e telai che tornano praticamente nuovi , 

prima del reparto di verniciatura che li aspetta. 

Artigianato d'eccellenza nella Motor Valley , nel territorio di Modena, Emilia Romagna.

Per fare questa foto panoramica sono state necessarie due ore di posizionamento delle auto, per avere la massima visibilità

e per  descrivere la ricchezza dei colori (da sempre punto di forza di Lamborghini ).

Sulla parete a sinistra, in rosso, i tralicci in tondino su cui si modellano le parti della carrozzeria ,

importantissimo patrimonio di conoscenze applicate.

Sulla parete a destra invece mi piace vedere il megaposter che ho progettato, 

con tutte le persone dell'azienda, le lavorazioni ed i particolari più significativi.

Questo tipo di poster mi appassiona moltissimo, un bel discorso su tutta la realtà aziendale, fatto con le foto.

Per questo genere di foto è fondamentare valutare bene il tipo di luce e la sua distribuzione,

e scegliere con attenzione ora e giorno per lo shooting.

Qui un cielo velato ha permesso di eliminare le ombre nere, dure e nette, che avrebbero resa difficile la 

leggibilità delle auto, ed ha ridotto la caduta di luce nella parte destra del capannone.

Il punto di ripresa è abbastanza elevato , circa due metri e mezzo, ma non tanto da rimpicciolire i soggetti.

Il grandangolo è d'obbligo, un 17 mm, su Canon 5D Mark III.

 

 

Sottocategorie

Siamo a Modena, al centro della Motor Valley, fin dal giorno in cui Enzo Ferrari aveva in mente soltanto un progetto di auto.

La passione per la meccanica e le costruzioni è di casa, nel sangue, come in tutta l'Emilia Romagna.

Inevitabile che tante Case Italiane costruttrici di auto sportive siano nate qui e poi si siano concentrate

in quello che è diventato un vero e proprio distretto dell'Automotive.

Col passare degli anni poi, con la pratica diretta, si sono create delle conoscenze, soprattutto tecniche

ma anche estetiche, delle caratteristiche costruttive di ogni singolo modello prodotto.

Le maestranze così formate hanno poi trasmesso questa forma di cultura alle generazioni successive,

spesso di padre in figlio, o da maestro agli allievi di bottega, creando un fenomeno di competenze uniche 

ed inimitabili, in un ambito ristrettissimo di addetti ai lavori e di veri e propri referenti storici.

Tutto questo ha fatto in modo che attualmente i restauri di livello altissimo siano possibili 

solo qui piuttosto che in altre parti del mondo.

Quelli bravi ci sono anche in Inghilterra o nel Texas, o in altri posti, vero, ma qui è diverso.

Qui ci sono le radici, storiche e culturali, legate alle abilità artigianale ed all'esperienza diretta.

Il mio mestiere in questo settore nasce da quando frequentavo , come normalissimo lavoro,

le "fabbriche" , Ferrari, Maserati, Lamborghini, Bugatti, De Tomaso, fotografando

stabilimento, linee di produzione , motori, sale di prova, e spesso anche i prototipi segretissimi.

Poi col passar degli anni sono cominciati i restauri, ed è nata la necessità di documentare

quante e quali lavorazioni vengono fatte su un'auto, e soprattutto da chi e come.

Questa perfezione, qualità maniacale ed esasperata, spesso superiore a quella delle originali linee di produzione,

non  si vede più quando l'auto è finita e splendente, è nascosta, ma può far aumentare di molto il valore dell'auto.

Lo shooting sull'auto finita è il momento successivo,inevitabile , ed anche, fotograficamente, quello più entusiasmante.

Spesso però, purtroppo, nulla di quanto scattato è pubblicabile. Dura lex sed lex.

Le auto sono di proprietà di collezionisti, la cui privacy deve essere rispettata in modo assoluto,

per cui posso pubblicare raramente, quello che si può, con tutte le autorizzazioni del caso .

 

 

 

Se si può affermare che la tecnologia dell'Industria Italiana è eccellenza mondiale,

quella di Emilia Romagna e di Modena non è da meno.

Conosco e frequento molte Aziende, che producono le cose più varie.

Dalla cucina alla moto, dal ferro da stiro alla stampante di codici a barre, dal biomedicale alla macchina agricola,

gioielli e capi di abbigliamento, letti e mobili, ceramiche e legno, impianti e macchine per fare qualunque lavorazione,

di tutto insomma.

Tutte queste Aziende hanno l'esigenza di comunicare la loro struttura produttiva ed il loro prodotto,

due situazioni in cui il fotografo non è strettamente indispensabile, ma è spesso la soluzione migliore.

Le foto per un catalogo o un dépliant non sono molto diverse dalle foto che servono per il sito

o da quelle da allegare ad un preventivo via mail.

Una lunga esperienza mi facilita molto per consigliare la sequenza di foto migliore per descrivere

la struttura produttiva , sede, uffici e progettazione, linee di produzione, controlli di qualità,

personale e mansioni, magazzini, organizzazione della logistica , fino a descrivere

la filosofia aziendale di cura del prodotto e rapporto col cliente.

Arriviamo così al risultato di tutto questo proceddo : il prodotto finale.

Alcuni, per dimensione, peso e facilità di movimento, si possono fotografare in studio.

E' meglio, perchè le luci sono gestibili più facilmente, ed i controlli dello scatto possibili in tempo reale.

Altre volte invece ( un trattore, o un pistone idrailico di vari quintali o cose comunque problematiche)

è necessario fotografare in loco.

Niente di impossibile, si allestisce il set nella sede del committente , e le foto si fanno senza

spostare i prodotti, la resa finale è comunque ottima.